lundi 12 novembre 2012

Biologico: Italia al primo posto in Europa


L'Italia è prima in Europa per numero di aziende biologiche. Sarebbero 48.509, il numero più alto segnalato nel vecchio continente. L'agricoltura bio, quindi, in Italia interesserebbe più di un milione e 100 mila ettari di terra, quasi il 18,7 per cento della superficie agricola. Questo dato la collocherebbe al primo posto in Europa, subito seguita dalla Spagna. 
Questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto "Green Economy per uscire dalla crisi", presentato agli Stati generali della Green economy, in corso ad Ecomondo 2012.
L'agricoltura italiana, insomma, è stata in grado di orientare le proprie scelte produttive in modo da renderla più idonea alle specificità del territorio, sviluppandosi sempre più verso la via dellasostenibilità. Tendenza testimoniata anche dai 243 prodotti a marchio DOP, IGP e STG, dai 521 vini DOC, DOCG e IGT e, infine, le oltre 4.600 specialità regionali sempre più note nel mondo.
Ma il biologico italiano possiede anche altre caratteristiche innovative. Ad esempio, vi è un'alta percentuale di donne imprenditrici e di giovani che intraprendono questo mestiere, di imprenditori agricoli con un alto livello d'istruzione e che ricorrono alle nuove tecnologie. L'Italia è, inoltre, il primo produttore al mondo di ortaggi biologici, cereali e agrumi e, ovviamente, olive.
Ad essere coltivati, anche molti altri prodotti biologici, noti come vere e proprie eccellenze agroalimentari: vino, olio e formaggi hanno avuto, nel corso degli anni, il privilegio di essere annoverati tra i prodotti meritevoli di premi in occasione di concorsi internazionali.
L'agricoltura biologica nostrana è stata in grado, negli anni, di mantenere alte le vendite anche nel quadro internazionale, vincendo il confronto con i grandi marchi industriali e dei marchi privati che siamo soliti trovare nei supermercati. Si stima che, nel 2010, il valore dei prodotti biologici esportati all'estero si aggiri attorno a un miliardo di euro.
Infine, sempre secondo quando si rileva dal rapporto, l'agricoltura italiana ha ridotto il consumo di fertilizzanti chimici e fitofarmaci. In tal modo si è diminuita la pressione sulla qualità dell'acqua.

Source: GreenBiz (http://goo.gl/hKpP7)

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