vendredi 2 novembre 2012

Federfarma e i prodotti per celiaci: «I buoni servono solo a compensare»

«È una vera polemica quella legata ai prezzi in farmacia dei prodotti per celiaci, ma non si tiene conto della realtà dei fatti», dice Marco Bacchini, Presidente di Federfarma Verona. «I prodotti commercializzati nella grande distribuzione organizzata provengono, infatti, da linee esclusivamente a essa dedicate che le aziende produttrici vogliono distribuire esclusivamente attraverso questo canale. Può succedere quindi che prodotti di marchio diverso, ma della stessa ditta, registrino in farmacia un prezzo differente. Non sempre è evidente al cittadino che le farmacie non possono approvvigionarsi assolutamente di queste linee proprio per scelte non condivisibili e ingiustificabili delle aziende produttrici del settore».
Importante, spiega, sarebbe per il cittadino affidarsi al consiglio del farmacista. «Se apparentemente mezzo chilo di pasta può avere un costo di 1 o 2 euro di differenza fra farmacia e grande distribuzione, in realtà in farmacia è possibile acquistare prodotti, paste, dolci di aziende produttrici artigianali che offrono un prodotto di grande qualità con prezzi addirittura inferiori a quelli praticati nella Gdo». Quindi fidarsi della farmacia e non rimanere legati a una ditta o a un prodotto può essere molto conveniente.
La farmacia inoltre riesce a fornire una gamma di prodotti estremamente variegata mettendo a disposizione dei pazienti migliaia di prodotti che sono direttamente disponibili o reperibili nell'arco di poche ore, permettendo cosi al paziente una vasta scelta di aziende con prodotti freschi, secchi e conservati. In farmacia inoltre è possibile avere a disposizione personale qualificato e preparato nell'ambito del consiglio non solo rivolto alla scelta del prodotto «gluten free» ma anche con il consiglio di prodotti «naturalmente» senza glutine di cui la dieta dei pazienti celiaci dovrebbe essere ricca,con l'indicazione di un corretto stile di vita per evitare le innumerevoli conseguenze che la patologia stessa può determinare.
Infine una considerazione sul valore dei buoni, conclude Bacchini, «che non devono coprire l'intero fabbisogno calorico della persona celiaca, ma servono a compensare la differenza di costo fra i prodotti "gluten free" rispetto ai normali prodotti "con" glutine».

Source: L'Arena (http://goo.gl/DEpYS)

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