vendredi 22 mars 2013

Consumi: Nielsen, italiani non rinunciano ai cibi freschi

Gli italiani acquistano piu' frequentemente degli europei prodotti freschi (carne e pollo, pesce, frutta e verdura, pane, prodotti di salumeria, latte e formaggi), consumandone anche piu' porzioni al giorno.
  Dall'analisi emerge, inoltre, che tali acquisti sono effettuati principalmente al supermercato per l'ottimo rapporto qualita'/prezzo anche se una buona parte dei consumatori preferisce, comunque, i negozi specializzati per la freschezza e la qualita' dell'offerta. E' quanto emerge nell'ultima Global Survey Fresh Food di Nielsen, azienda leader globale nelle misurazioni e analisi relative ad acquisti e consumi.
  - Pollo e carne:il 37% degli italiani acquista pollo e carne una volta alla settimana (in linea con il dato europeo ma sensibilmente al di sopra del dato globale, pari al 27%). Per gli acquisti di carne e pollo il 38% degli italiani preferisce il supermercato (contro il 43% della media europea e il 41% a livello globale), il 22%, contro il 18% degli europei e il 15% come dato globale, si rivolge in macelleria, il 18% all'ipermercato (15% media Eu e global), il 7% al discount.
  - Pesce e i frutti di mare: il 15% degli italiani acquista pesce e frutti di mare almeno 2-3 volte la settimana, rispetto all'11% degli europei e al 17% della media globale.
  Per il pesce il 32% degli italiani preferisce il supermercato alla pescheria anche se una buona percentuale (il 26%) frequenta questo canale. - Frutta e verdura: il 23% degli italiani acquista frutta e verdura tra le 4 e le 6 volte alla settimana, rispetto al 19% degli europei e al 21% della media globale. Il 37% degli italiani, contro il 31% della media europea e globale, consuma 2 volte al giorno frutta e verdura.
  Rispetto a quanto osservato finora per cio' che riguarda i canali di acquisto, quando si parla di frutta e verdura si inverte la tendenza: il 31% degli italiani preferisce il supermercato, il 20% utilizza il mini market e il 16% l'iper. - Latte e formaggio:il 32% degli italiani acquista latte e formaggio una volta la settimana (30% media Eu, 24% globale). Il 15%, contro il 17% degli europei, li compera dalle 4 alle 6 volte alla settimana. Il 45% acquista latte e formaggi al supermercato, il 21% all'iper, il 10% presso negozi specializzati il 9% al discount. Oltre la meta' (il 51%) dei rispondenti in Europa per questo genere alimentare utilizza il supermercato (media globale 53%).
  -Pane: un terzo del campione nazionale (il 29%) acquista pane una o piu' volte al giorno (media Eu 25%; globale 18%). Il 27% (contro il 20% degli europei e il 17% della media globale) dichiara l'acquisto dalle 4 alle 6 volte alla settimana.
  Gli italiani preferiscono acquistare pane in panificio (38% vs 29% degli europei), mentre il 27% sceglie il supermercato, il 12% l'ipermercato, l'8% i piccoli alimentari e il 6% il discount.
  - Salumeria: il 30% degli italiani acquista prodotti di salumeria una volta la settimana (media Eu 36%, media globale 27%). Il 27%, contro il 22% della media europea e il 21% della media globale, 2-3 volte alla settimana. Per la salumeria il 42% degli italiani va al supermercato, il 22% all'iper, il 10% nei negozi specializzati, il 7% al discount. Il canale supermercato e' scelto dalla meta' degli europei (49%). L'iper a livello europeo e' frequentato in ragione del 18%.
  "Il cibo fresco e' insostituibile in una dieta sana e rappresenta in media la meta' del totale della spesa alimentare - ha dichiarato Roberto Pedretti, Amministratore Delegato di Nielsen Italia - Qualita', tracciabilita', ampia gamma di prodotti e, in modo particolare, rapporto umano con il retailer costituiscono i fattori che spingono il consumatore a tornare presso lo stesso negozio. I cibi freschi si caratterizzano, inoltre, per un'elevata frequenza d'acquisto. Per questo - ha continuato Pedretti - hanno una funzione di volano per le vendite nel loro complesso. Tenendo conto di questi elementi, possiamo dire che il "fresco" ricopre un ruolo strategico nel retailing, sia in termini di fidelizzazione del consumatore che di produttivita' dei singoli canali". 

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