jeudi 21 mars 2013

Pesca, conservazione delle risorse ittiche: l’Ue incorpora le misure transitorie


In attesa della riforma della politica comune della pesca (Pcp) e dunque di un nuovo quadro di 
misure tecniche di conservazione, l'Ue incorpora le misure tecniche transitorie nel quadro normativo 
esistente. Con nuovo regolamento di esecuzione - pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi 
- aggiorna il regolamento per la conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche 
per la protezione del novellame, e il regolamento che precisa le condizioni alle quali è ammesso lo 
sbarco di aringhe destinate a fini industriali diversi dal consumo umano diretto. Il tutto al fine di 
garantire che le risorse biologiche marine continuino ad essere adeguatamente gestite e conservate.
Già nel 2009 (attraverso il regolamento (CE) n. 1288/2009) sono state istituite misure 
tecniche transitorie valide dal primo gennaio 2010 al 30 giugno 2011. Successivamente (con il 
regolamento (UE) n. 579/2011) sono state apportate modifiche al regolamento del 98: sono state 
prorogate alcune misure tecniche istituite dal regolamento che ha stabilito, per il 2009, le possibilità 
di pesca e le condizioni a esse associate per alcuni stock o gruppi di stock ittici, applicabili nelle 
acque comunitarie e, per le navi comunitarie, in altre acque dove sono imposti limiti di cattura.

Occorre dunque una soluzione che consenta di mantenere le misure tecniche transitorie dopo il 
31 dicembre 2012 e di disporre così del tempo necessario per l'adozione di un nuovo quadro di 
misure tecniche.
Viene modificato il regolamento del 1998, proprio perché occorre 
assicurare la continuità delle misure tecniche che svolgono un ruolo importante per garantire la 
sostenibilità della pesca. La loro sospensione, anche temporanea, potrebbe avere conseguenze 
negative sia per la conservazione degli stock ittici, sia per l'ecosistema di habitat vulnerabili di acque 
profonde e di alcuni habitat degli uccelli marini, così come vengono mantenute alcune misure 
tecniche volte a ridurre i rigetti di specie pelagiche nell'Atlantico nordorientale, che sono state 
concordate tra l'Ue, la Norvegia e le Isole Færøer nel 2010.

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