mardi 29 janvier 2013

taliani sensibili al chilometro zero ma poi comprano il 'fuori stagione'


Nonostante le indubbie qualità culinarie riconosciute a livello internazionale, gli italiani mostrano una certa confusione sulle proprie scelte alimentari. Si dichiarano sensibili ai prodotti a chilometro zero ma, poi, ammettono, con percentuali molto elevate, di acquistare prodotti non di stagione. A tracciare il quadro è una ricerca condotta da Espansione in collaborazione con Interactive Market Research. Un'ambivalenza che i nostri concittadini confermano anche nella scelta tra alimenti freschi e surgelati.
In famiglia i surgelati si consumano spesso, due famiglie su tre almeno una volta alla settimana e quasi tutti (il 90%) almeno una volta al mese. Ma non piace per nulla l'idea che vengano dati ai propri bambini a scuola; per loro i genitori italiani vorrebbero improbabili pasti freschi cucinati a scuola (preferiti dal 70% degli intervistati). Le caratteristiche vincenti dei surgelati sono la praticità (piace a oltre il 92% degli intervistati), varietà (soddisfa l'82% abbondante del campione) e convenienza (64,5%). C'è poi la questione della carne.
La larga maggioranza dei dietologi consiglia una dieta con poca carne e molta frutta e verdura. Secondo gli ambientalisti, oltre alla salute farebbe bene anche al pianeta e l'80% degli intervistati si dichiara disponibile a rinunciare alla carne (addirittura quasi un 30% dichiara di farlo già ovvero di essere in pratica vegetariano), ma nel 30% dei casi ammettono di andare regolarmente in un fast food più volte al mese. Del fast food piace la comodità e la velocità del servizio (70%), la convenienza (57%) e il gusto del cibo (53%). Infine alla domanda su quale sarebbe la forma di agricoltura ideale per i cibi che consuma o anche per sfamare i miliardi di abitanti della terra la risposta degli italiani indica le fattorie tradizionali (quasi il 42% degli intervistati) seguite dai campi bio (lo desidera poco meno del 38%).
Source: Ecquo (http://goo.gl/U4XZj)

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