jeudi 22 août 2013

“EcoCloud”: la rete delle pratiche sostenibili delle imprese agricole

Il progetto, avviato da Confagricoltura, raccoglie e condivide le informazioni sulla sostenibilità coniugata con la produttività

agricoltura rinnovabili
Far conoscere i molteplici percorsi di sostenibilità già avviati dalle imprese agricole associate, favorendone la condivisione attraverso la rete confederale, e ponendo le basi per lo sviluppo di nuove iniziative.
È questo l'obiettivo del progetto “EcoCloud”, lanciato da Confagricoltura con il supporto dei partner scientifici Fondaca e Chiappe Revello e del partner tecnologico New Vision.
Applicazione web
Presentato al Meeting di Rimini, “EcoCloud” è la rete delle pratiche sostenibili adottate dalle imprese agricole associate a Confagricoltura. Dal sito dell'Organizzazione - www.confagricoltura.it - è fruibile l’applicazione web nella quale sono raccolte, gestite e condivise le informazioni sulla sostenibilità.
Nel Cloud agro-verde sono inserite le buone pratiche realizzate dalle aziende agricole negli ambiti: economici (ricadute sul territorio dell’attività imprenditoriale, filiere corte innovative come ad esempio gruppi di acquisto, vendita diretta on line, ecc.); ambientali (diminuzione emissioni, assorbimento CO2, risparmio di energia, uso/produzione di energie rinnovabili, uso dell’acqua, del suolo, riduzione prodotti fitosanitari e fertilizzanti, riduzione degli sprechi, biodiversità, processi innovativi in agricoltura biologica, ecc.); sociali (rapporti di lavoro, servizi diretti a categorie sociali svantaggiate, sicurezza sul lavoro, fattorie didattiche, ecc.).
Sono comprese tutte le filiere agricole, con particolare riferimento ai comparti vitivinicolo, olivicolo, ortofrutticolo, cerealicolo, florovivaistico e zootecnico. E sono incluse tutte le esperienze di diversificazione produttiva con forme varie di pluriattività e multifunzionalità (agriturismo, vendita diretta dei prodotti agricoli, trasformazione aziendale degli stessi, chimica verde, produzione di energia rinnovabile).
Coniugare produttività e sostenibilità
“Le nostre aziende – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - hanno già avviato un virtuoso percorso di rinnovamento, anche in relazione alle sfide con cui si stanno misurando: aumentare la produzione ma, allo stesso tempo, puntare con determinazione verso la sostenibilità, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente, due impegni che solo apparentemente sono inconciliabili. Le imprese lo stanno dimostrando nei fatti, ottenendo maggiori raccolti su minori superfici, riducendo i quantitativi di acqua, di mezzi chimici e di energia utilizzati. Ma nello stesso tempo avendo cura del rapporto con i consumatori sui temi della qualità e della sicurezza dei prodotti agricoli, con gli operatori del settore, mantenendo elevati livelli di occupazione e dedicando molta attenzione alla sicurezza sul lavoro. Senza trascurare le ricadute positive sui territori con le loro iniziative nel sociale e nel campo culturale”. La parola d'ordine, dunque, è coniugare produttività e sostenibilità, “costruendo un’agricoltura dinamica, innovativa e competitiva”.
Necessaria una nuova rivoluzione verde
Intervenendo a Rimini al seminario sul tema “Sostenere il futuro, tutela delle risorse e sviluppo economico”, Guidi ha ricordato che “negli anni ’60-70 c’è stata una rivoluzione verde che ha permesso di incrementare la produttività dell’agricoltura per soddisfare il bisogno di cibo degli abitanti del pianeta. Una rivoluzione sostanzialmente affidata alla chimica. Allora il pianeta era abitato da 3 miliardi di abitanti, ora sono 6 e saranno 9 miliardi nel 2050. Va avviata una nuova rivoluzione verde che tenga conto dell’esigenza di raddoppiare la produzione in poco meno di quarant’anni con minore superficie coltivabile, minore utilizzo di acqua, chimica ed energia, maggiore attenzione all’ecosistema. Per questo la sfida dell’agricoltura è duplice: coniugare l’incremento della produzione con l’aumento della sostenibilità ambientale”.
Secondo il presidente di Confagricoltura “occorre produrre cibo – ha aggiunto Guidi - ma anche mangimi, fibre, biomassa e biomateriali secondo condizioni di competitività e sostenibilità, oltre tutto attenuando ed adattandosi ai cambiamenti climatici”. Queste le priorità: gestione dell’acqua, consumo del suolo, forestazione, diminuzione delle emissioni, tecniche e colture che favoriscono il maggior assorbimento della CO2, ulteriore sviluppo delle agro-energie ed efficienza energetica, prodotti fitosanitari.

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