vendredi 13 septembre 2013

Il biologico alimentare in cifr

Salgono in Italia le aree dedicate al settore: +6,4% – Nel 2013 i consumi aumentano dell'8,8%
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Si espande ulteriormente la filiera biologica in Italia: in superficie coltivata, in produzione, nella distribuzione al dettaglio e nella ristorazione, nei consumi interni e nell’export.
Lo conferma l’Osservatorio Sana 2013 sulla vendita e il consumo di alimenti biologici, curato da Nomisma per Bologna-fiere, che ha realizzato un’indagine, condotta in base alle fonti ufficiali disponibili, presentata al 25° Salone internazionale del biologico e del naturale a Bologna nell’ambito del convegno «Osservatorio Sana 2013: tutti i numeri del bio made in Italy».

 Aree coltivate 
Secondo i dati Sinab-Servizio d’informazione sul biologico (istituito presso il Mipaaf), le aree dedicate alle colture bio hanno raggiunto nel 2012 una superficie di 1.167.362 ha (9% della superficie agricola italiana), con un incremento del +6,4% rispetto al 2011.
Le aree bio più estese risultano quelle destinate alle colture foraggere, con una superficie complessiva di 255.003 ha, seguite da cereali (210.543 ha), prati e pascoli (205.156 ha), uliveti (164.488 ha) e agrumi (25.340 ha).
Le colture bio che hanno registrato un maggiore incremento in termini di superfici coltivate sono quelle dell’olivo (+16% rispetto al 2011), degli agrumi (+15%) e dei cereali (+14%) e a vite (+8,6%), mentre sono scese quelle destinate agli altri seminativi (-52%), alle piante da radice (-36%) e alle colture industriali (-15%).

 Gli operatori bio 
In Italia (dati Sinab) la filiera bio comprende 49.709 operatori: 40.146 agricoltori, 5.597 trasformatori, 3.669 agricoltori-trasformatori e 297 importatori.
Rispetto al 2011 si registra un incremento del numero totale di operatori bio del +3%. Sicilia, Calabria e Puglia sono le regioni pilota rispetto al numero di operatori e registrano, rispettivamente, 7.918, 7.201 e 6.111 unità.
In particolare, la Puglia ha segnato nel 2012 un incremento del +20% rispetto al 2011 degli operatori della filiera del bio

 Gli operatori retail 
Nel nostro Paese sono aumentati anche i negozi specializzati che vendono prodotti biologici: dalle 1.163 unità registrate nel 2010 si è arrivati nel 2012 a 1.270 (dati BioBank).
Più in dettaglio, il Sud e le Isole e le regioni del Nord-Ovest hanno registrato rispetto al 2010 un incremento del +14 per cento.

 I consumi 
Secondo dati Nomisma, nel 2012 il peso dei consumi alimentari bio in Italia è stato dell’1,45% sul totale dei consumi alimentari. Per altre fonti si raggiungerebbe anche il 2 per cento.
Nel 2012, le vendite complessive bio in tutte le tipologie di canali (gdo, pdv specializzati, ristorazione) si sono attestate a 2 miliardi di euro annui con una variazione percentuale positiva del +6,7% rispetto al 2011.
Anche nel 2013 i consumi bio viaggiano col vento in poppa. Nel primo semestre 2013, mentre risultano in calo le vendite alimentari totali (-1,8%), volano i consumi domestici dei prodotti bio confezionati, con una variazione positiva rispetto al 2012 del +8,8% (dati Ismea/Gfk-Eurisko).
Per tutte le categorie merceologiche bio la variazione degli acquisti 2011-2012 è stata positiva: ortofrutta fresca e trasformata +8%, lattiero caseario +4,5% , biscotti, dolciumi e snack +23 per cento. Leggera flessione solo nell’acquisto di uova (-2% nel 2012 rispetto al 2011).
Nel 2012, gli acquisti domestici in gdo di prodotti biologici confezionati si sono concentrati soprattutto nel Nord Italia (70,8% degli acquisti); nel Centro Italia il 22,3% e il 6,9% nel Sud Italia.

 I bioconsumatori 
Nel 2013 il 54,5% dei consumatori italiani ha avuto almeno una occasione di acquisto di prodotti biologici.
Secondo l’indagine Nomisma, il 32,4% dei consumatori di biologico acquista ogni giorno o quasi prodotti alimentari bio, il 31,5% almeno una volta alla settimana.
Per il 71,2% dei consumatori bio la sicurezza degli alimenti biologici rappresenta la motivazione trasversale dell’acquisto, ma tra i frequent users aumenta la quota (29%) di chi acquista i prodotti bio perché considerati buoni.
Il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia de Girolamo intervenendo al convegno «Verso l’Expo 2015, Nutrire il pianeta in modo sostenibile» ha affermato «e il settore biologico ci ha dato un esempio importante di cui tenere conto: ha saputo, con la sua crescita, spezzare il pregiudizio che vuole la sostenibilità contrapposta alla produttività e alla competitività».

Source: Ladigetto (http://goo.gl/h2BwPo)

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