lundi 8 avril 2013

Applicazioni Rfid nella grande distribuzione (anche quella alimentare): è giunto il momento?


Perché le applicazioni Rfid nella Gdo non sono ancora una prassi? I tag sono sempre più piccoli e i loro prezzi sono in discesa. Soprattutto è statisticamente dimostrato che servono: velocizzano i processi, migliorano la gestione e portano efficienza su tutta la catena distributiva. Ma allora perché il settore alimentare non si è ancora del tutto votato a questa tecnologia?
Tra le applicazioni Rfid sicuramente il fashion è quello più all’avanguardia. Il discorso è sempre legato alla questione del prezzo: 5 centesimi su una maglia si possono spendere, su un pacchetto di cicche da masticare sembra avere meno senso. Il discorso è più ampio e parlare di Rfid nella grande distribuzione, non significa farsi contagiare da una tecnologia solo perché va  di moda in altri settori. Il nocciolo di tutto è la qualità dell’informazione, prima ancora che della gestione. Quando si sistemano i prodotti freschi in magazzino, si vuole essere sicuri di far andare sugli scaffali del negozio i prodotti più vecchi per primi. Un inventario che, fatto con i codici a barre, potrebbe richiedere diverse ore, con l’Rfid si riduce a pochi minuti (occupando una sola persona).

C’è informazione e c’è informatizzazione…

applicazioni rfid nella distribuzioneLe applicazioni Rfid nella Gdo aiutano a presidiare tutti i processi informativi, permettendo di sapere quante confezioni di un dato alimento sono state acquistate in negozio, dove si trovano esattamente all’interno del punto vendita e quante invece sono in magazzino. E in tempo reale dicono se il prodotto è stato messo sull’apposito scaffale (o su quello sbagliato). Le applicazioni Rfid aiutano a sapere quanti prodotti si trovano nei carrelli della spesa dei clienti (e quanti, rispetto allo scontrino, non sono nel carrello ma imboscati dai taccheggiatori). Basta aggiungere un tag a ogni singolo articolo per creare un codice identificativo univoco per ogni pezzo. Altri vantaggi delle applicazioni Rfid nella grande distribuzione? Avvisi automatici e puntali per il personale in base alle necessità di rifornimento, un inventario veloce e preciso, oltre che un impeccabile gestione della supply chain e un netto miglioramento del servizio clienti. È un dato di fatto: i supermercati hanno bisogno di risparmiare denaro e aumentare le loro vendite costantemente per essere competitivi. Tutto ciò non può più essere fatto affidandosi a semplici codici a barre.

Applicazioni Rfid nella Gdo in realtà ci sono già, ma…

applicazioni rfid nel frescoI tag Rfid nel settore alimentare vengono già utilizzati, ma solo su vassoi, cartoni, pallet o carrelli: non sono invece presenti a livello dei singoli articoli. Qualche eccezione c’è: il Future Store di Mosca, (che rientra in un più ampio progetto della casa Russia e sponsorizzato da Rusnano, X5 Retail Group e OJSC RTI) ha avviato una sperimentazione che prevede l’uso dell’Rfid su determinati articoli di spesa: il progetto ha avuto molto successo e verrà esteso a tutto il negozio entro la fine dell’anno 2013. Anche in occidente sono state avviate diverse sperimentazioni sponsorizzate da Walmart o da Tesco. In Italia, l’Rfid Lab Parma ha avviato un progetto con alcune aziende leader della produzione e distribuzione di prodotti alimentari (tra cui Auchan, Conad, Danone, Kraft Foods e Nestlè) per una tracciabilità garantita dalle applicazioni Rfid, utilizzate come standard per identificare nella filiera colli e pallet di prodotti freschi. I rivenditori di generi alimentari che si avvalgono di queste applicazioni, infatti, sono avantaggiati, in caso vogliano espandere l’uso di questa tecnologia a livello dei singoli articoli: gran parte del sistema, sia hardware che software, infatti è già stato pagato a tutto vantaggio del Roi.

Rfid versus smart tagging, cioè Qr code, Nfc e via dicendo

applicazioni rfid nei negoziA fronte dei vantaggi di un’approccio di sistema unico e cindiviso, quando si parla di applicazioni Rfid nella Gdo, molti sostengono i codici a barre con sistema di auto-scanning, che coinvolgeranno i clienti all’interno del negozio, i quali potranno utilizzare i dispositivi mobili predisposti per la scansione dei codici e ottenere così ulteriori informazioni sui prodotti e sulle offerte del punto vendita. In questo modo sarà anche automatizzato (e velocizzato) il passaggio in cassa, con un computer che leggerà i codici dei prodotti comprati. Altri parlano di imagine recognition o di Automatic data capture. A dire il vero, c’è anche un altro pretendente alla corte del settore alimentare: la tecnologia Nfc. In effetti anche questa tecnologia offre numerosi vantaggi (oltre quello di leggere i tag Rfid) e probabilmente si affermerà come una delle tecnologie più utilizzate dai clienti per ottenere informazioni aggiuntive sui singoli prodotti.

Tag nella grande distribuzione: ma quanto costano?

applicazioni rfid nella gdoUn tempo un freno alle applicazioni Rfid nella grande distribuzione oltre ai costi (8/10 centesimi oggi scesi a 5/6) erano le dimensioni troppo grandi dei tag. Ma nella Gdo alimentare il problema più grosso erano le difficoltà tecniche nel gestire i liquidi, la condensa o, nel caso dei surgelati, il ghiaccio. Oggi questi problemi sono superati: i tag non sono una tecnolgia consolidata ma il loro prezzo è in calo, grazie alle aziende specializzate che investono in una costante ricerca e alla parallela produzione di massa dei tag. L’equazione è chiara:  più la tecnologia Rfid nella Gdo verrà utilizzata, più abbordabile sarà il costo dei tag. È un circolo virtuoso: dal momento che le applicazioni Rfid stanno nettamente aumentando, i prezzi dei tag continueranno a scendere.
Quali tag usare e quanto costano è un’altra questione Non c’è una risposta univoca perché dipende dai progetti per cui servono tag con caratteristiche differenti (non tutti hanno lo stesso prezzo). La questione fondamentale sull’adozione di applicazioni Rfid nella Gdo ruota attorno a una domanda chiave: chi deve contrassegnare i prodotti e pagare per i tag: il produttore di generi alimentari o il rivenditore? Almeno all’inizio, probabilmente, si verificheranno entrambe le possibilità. Con il diffondersi della tecnologia Rfid nella grande distribuzione, però, la tendenza sarà probabilmente quella di taggare i prodotti in fase di produzione. Non bisogna dimenticarsi che lo scopo principale dell’Rfid è quello di migliorare i processi e ridurre i costi: ecco perché, abbassandosi i costi di produzione, distribuzione e stoccaggio, scenderanno anche i prezzi al consumo.

Rfid nella supply chain: 6 motivi per farlo

I sistemi automatizzati vinceranno sempre contro i sistemi manuali, soprattutto se a scendere in campo sarà l’Rfid nella grande distribuzione. Ecco 6 motivi per cui le applicazioni Rfid nella Gdo potranno giustificare qualsiasi progetto:
#1 La tendenza oggi è quella di voler tracciare tutti i prodotti a un livello individuale e serializzato (ovvero standardizzato e condiviso) con dati possibilmente aggiornati in tempo reale. Cosa che fanno le applicazioni Rfid.
#2 Le aziende hanno bisogno di semplificare i processi e velocizzare le operation e in questo i codici a barre non portano valore aggiunto dovendo essere letti ad uno ad uno rispetto a un Rfid che legge massivamente prodotti anche nelle scatole o sovrapposti.
#3 Chi adotterà per primo questa pratica otterrà vantaggi competitivi, che porteranno anche gli altri a seguire questo stesso percorso (lo sa bene il fast fashion: basta vedere i numeri di Sandro Ferrone oImperial che usano le applicazioni Rfid).
#4 L’aumento requisiti normativi, in particolare in materia di alimenti farmaci, imporrà l’uso della tecnologia Rfid nella grande distribuzione. E l’Rfid ha il vantaggio di essere una tecnologia bidirezionale, per cui gli aggiornamenti ai dati (a differenza di un barcode che è statico e… per sempre) possono essere fatti in maniera centralizzata ed estremamente pratica, ovviamente secondo procedure rigorosamente certificate.
#5 In futuro, la crescente complessità della supply chain richiederà soluzioni più efficienti rispetto a quelle che i codici a barre sono in grado di offrire.
#6 Esattamente come l’Rfid farà strada in ambito di smartphone e sistemi di pagamento mobile, così scegliere un servizio clienti basato su questa tecnologia risulterà ovvio. Utilizzare l’Rfid nella grande distribuzione diventerà una scelta …scontata.

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