jeudi 16 mai 2013

Consiglio europeo per l’agricoltura biologica: «Applicare il quadro normativo e di sviluppo del settore»


Il Consiglio europeo agricoltura e pesca, che si conclude oggi a Bruxelles, ha adottato importanti conclusioni sull'agricoltura biologica, evidenziando nel documento finale che  «La produzione biologica e il settore alimentare biologico nell'Unione europea si sono affermati come un'agricoltura sostenibile ed un  sistema di produzione che soddisfano una duplice funzione sociale, rispondendo ad una crescente domanda dei consumatori dei prodotti biologici, mentre fornisce anche fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell'ambiente, al benessere degli animali ed allo sviluppo rurale».
Dopo aver percorso tutto il lavoro legislativo e di controllo degli ultimi anni, il Consiglio chiede agli Stati membri ed alla commissione europea di «Sviluppare il settore dell'agricoltura biologica ad un  livello ambizioso, rivedendo l'attuale quadro legale, al fine di migliorarne la fruibilità, prevedendo un periodo di stabilità e certezza e che miri  a: Un ulteriore chiarimento e semplificazione; Affrontare le attuali questioni in sospeso che richiedono un ulteriore sviluppo; Chiarire la situazione per quanto riguarda la protezione del uso del termine "biologico" per  prodotti non nell'Allegato I; Fornendo orientamenti sul termine "biologico"  associata alla preparazione dei prodotti biologici negli esercizi della ristorazione collettiva».
Inoltre bisogna «Continuare a ridurre al minimo le diverse eccezioni descritte nel regolamento, mentre si fornisce flessibilità nell'applicazione delle norme di produzione per accogliere le circostanze specifiche e lo  dello stadio di sviluppo del settore a livello nazionale. Riconoscere il lavoro del Expert Group on Technical Advice on Organic Production (Egtop) in relazione all'approvazione, l'inclusione o l'eliminazione di varie sostanze negli Allegati», per questo il Consiglio Ue invita la Commissione «A riesaminare l'attuale processo di consulenza tecnica al fine di migliorarne l'efficacia, garantendo nel contempo che le norme non siano  indeboliti» e ad «Adottare misure specifiche volte a tutelare la reputazione del settore biologico, andando incontro alle aspettative dei consumatori», anche con proposte per l'adozione di un «Rigoroso e  proporzionato regime di controllo economicamente efficiente che dovrebbe includere l'assegnazione univoca di responsabilità tra i soggetti interessati al controllo ed un regime di sanzioni armonizzato concordato a livello europeo».
Per far questo occorre «Rafforzare e migliorare le linee di comunicazione tra tutte le agenzie di controllo ed  esplorare i modi per migliorare ulteriormente la produzione, la presentazione e la rapida diffusione di  informazioni, documentazione e dati pertinenti». Il Consiglio sollecita l'Ue ad «Individuare e superare gli ostacoli nel quadro giuridico per garantire una concorrenza leale e il corretto funzionamento del mercato interno dei prodotti biologici» e sollecita la Commissione «A richiedere l'armonizzazione dell'interpretazione delle norme e l'attuazione delle regole ed fornire linee guida su dove potrebbe sorgere divergenze». La commissione viene anche incoraggiata a «Migliorare gli attuali meccanismi per facilitare il commercio internazionale di prodotti biologici che richiedono reciprocità e trasparenza negli accordi commerciali» e ad « Assicurare che la procedura di importazione sia robusta e non ponga in svantaggio gli operatori dell'Unione europea». L'accesso al sostegno per i prodotti dei Paesi in via di sviluppo ai mercati europei deve avvenire attraverso garanzie adeguate ed a condizione di controlli siano efficaci e che i prodotti biologici rispettino i requisiti Ue. Il Consiglio chiede anche di «Migliorare i meccanismi per la raccolta, la comunicazione e la diffusione delle statistiche del commercio e invita la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, a valutare la fattibilità di istituire certificati di importazione elettronici europei, al fine di agevolare e rafforzare la procedure di controllo ai confini Ue».
Le conclusioni del Consiglio europeo e dell'agricoltura della pesca Incoraggiano «La promozione del settore biologico e l'aumento del consumo di prodotti biologici» e chiedono di «Intervenire per armonizzare e garantire l'applicazione del logo Ue come una misura molto positiva per aumentare il riconoscimento e la differenziazione dei prodotti biologici nel mercato; aumentando la consapevolezza dell'opinione pubblica e promuovendone il suo utilizzo attraverso l'informazione on-line e campagne specifiche».
Per questo occorre «Rivedere e aggiornare il piano d'azione europeo per l'agricoltura biologica perché rifletta lo sviluppo prevalente e il futuro del settore e fornisca una visione politica ed un  punto di riferimento per il futuro» e «Riconoscere l'inclusione specifica dell'agricoltura biologica nelle attuali proposte di riforma della Pac e prendere in considerazione altre possibilità di fornire sostegno finanziario per la produzione biologica all'interno questo quadro. Continuare a riconoscere e favorire il dinamismo innovativo e le potenzialità del settore del biologico ed il sostegno necessario della ricerca e dell'innovazione, in particolare nel quadro dell' European Innovation Partnerships (Eip)».
«Siamo sulla buona strada - ha commentato il presidente di AIAB, Alessandro Triantafyllidis - Il biologico è il settore più vivace dell'agricoltura italiana ed europea, poiché costituisce il metodo produttivo che garantisce maggiormente il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità della PAC. E' doveroso, quindi, essere più ambiziosi: l'Europa, attualmente al 7-8% di superficie coltivata a biologico deve ambire al 20 % per il 2020».
Source: Green Report (http://goo.gl/Ok3qX)

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