lundi 20 août 2012

Bambini: il cibo sano fa bene al cervello


Parliamoci chiaro, non è che la differenza sia abissale, si parla tutt'al più di un paio di punti, rispetto a un punteggio che in persone "nella media" è pari a 100. Eppure sapere che una dieta sana fin dalla nascita questi due punti a vostro figlio può farli guadagnare, anziché perdere, non lascia indifferenti. E' quanto emerge da uno studio svolto dall'Università di Adelaide, in Australia, analizzando le abitudini alimentari di 7.000 bambini a sei mesi, a 15 mesi e a due anni, e poi mettendo alla prova il loroquoziente di intelligenza a otto anni.
Per Lisa Smithers, autrice della ricerca pubblicata sullo European Journal of Epidemiology, ciò che i bambini mangiano negli anni cruciali dello sviluppo del cervello può incidere sulla loro intelligenza futura. "La dieta fornisce i nutrienti necessari per lo sviluppo dei tessuti cerebrali nei primi due anni di vita e lo scopo di questo studio era vedere quale impatto la dieta possa avere sul QI dei bambini", spiega Smithers.
I bambini che a sei mesi erano allattati al seno e che a 15 e 24 mesi avevano una dieta sana, che includeva con regolarità verdure, frutta, formaggio e legumi, a otto anni avevano un QI fino a due punti più alto, mentre per i bimbi nella cui dieta comparivano regolarmente biscotti, cioccolata, dolciumi, bevande gassate e patatine era vero il contrario: QI fino a due punti più basso.
"Abbiamo anche riscontrato un qualche impatto negativo sul QI dei cibi pronti per la prima infanzia dati a sei mesi, mentre l'associazione diventa positiva per lo stesso cibo dato a due anni", racconta la studiosa. Anche se le differenze non sono abissali, siamo comunque di fronte al primo studio che mette in fortissima relazione la dieta della prima infanzia con l'intelligenza. "E' importante", conclude Smithers, "che consideriamo l'impatto a lungo termine dei cibi con cui nutriamo i nostri figli".
La verità è che bisognerebbe pensarci ancora prima che nascano, almeno stando ai risultati di un'altra ricerca che dice che i figli nati da donne obese o sovrappeso crescono più lentamentedegli altri. Nei primi tre mesi d vita, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i bambini di madri sovrappeso crescono meno sia in lunghezza sia in peso rispetto ai figli di donne di corporatura normale. Inoltre mettono su meno massa grassa, che nei bebè è considerata cruciale per la crescita e lo sviluppo del cervello.
"L'epidemia di obesità", spiega Katie Larson Ode, pediatra dell'Università dell'Iowa, autrice dello studio pubblicato sul Journal of Pediatrics, "fa del male ai bambini quando sono ancora nell'utero". I figli di madri sovrappeso raggiungono i propri pari a un certo punto, ma sfortunatamente mostrano di avere un più alto rischio di continuare a prendere rapidamente peso nell'adolescenza, diventando grassi a propria volta.

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