lundi 29 octobre 2012

Farinetti: “La tavola degli italiani? La miglioreranno i bambini”


Volete educare gli adulti all’acquisto buono, pulito e giusto? Parlate con i loro bambini, gli unici in grado di rivoltare come una calza il frigo di famiglia». Insomma, in cucina è babycrazia: sono loro, i più piccini, che decidono che cosa finisce sulle tavole italiane.  
Per cambiare le abitudini alimentari del Bel Paese, dunque, basta aggiungere alle lezioni di italiano e matematica quelle sorvegliate dalla chiocciola di Slow Food o comunque del buon cibo: biologico, a filiera corta, stagionale.  

A sostenerlo non è un gourmet qualunque, ma Mister Eataly: Oscar Farinetti, l’albese con i baffi che ha messo il mondo a tavola apparecchiandola con prodotti italiani. Distilla questa semplice regola aurea di fronte a un (deliziato) Carlo Petrini al convegno organizzato dall’Ordine dei Commercialisti subalpini.  
Mattina dedicata all’economia sociale che parte dal modello Slow Food e Terra madre per capire come dotare qualsiasi impresa del motorino etico del no-profit. Farinetti prende la parola dopo il patron di Slow Food che racconta il suo viaggio nel sociale alle prese con un vestito ogni anno più stretto: «Basti pensare che nel 2007 raggruppavamo 38 Paesi e ora, alla vigilia del quinto congresso, siamo a quota 98».  

Spiega, il numero uno di Eataly: «Il nostro no-profit è fatto di proventi extra per i dipendenti, lezioni di buona alimentazione ai bambini e ricette capaci di condire la crisi con la qualità raccontate ai pensionati». E ribadisce: «Sono i più piccini a decidere che cosa finisce nel carrello della spesa: una volta spiegato loro che le arance si mangiano d’inverno e non a luglio, puoi stare tranquillo che loro non chiederanno più la spremuta estiva negli autogrill e rimprovereranno la mamma sorpresa a compare un chilo di questi frutti all’inizio dell’estate». 

L’importante è farli crescere nella consapevolezza che è meglio mangiare prodotti di stagione, biologici e senza conservanti. E se vogliono un hamburger? Semplice: c’è quello fatto con la carne arrivata fresca dalla Granda, terra d’origine del duo Petrini-Farinetti, protagonista della fiaba di Slow Food che incanta gli adulti da 0 anni in su.  

Source: La Stampa (http://goo.gl/jgSah)

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