mercredi 3 octobre 2012

5 buoni motivi per scegliere il cibo biologico


Bollato a volte come forzatura ideologica e resistenza al progresso, il cibo biologico è al centro del dibattito sui consumi. Se non apporta maggiore valore nutrizionale, perchè sceglierlo? Ecco 5 buoni motivi.

Qualche tempo fa, una delle tante ricerche condotte sui prodotti che consumiamo,pare abbia dimostrato la vicinanza nutrizionale tra i prodotti biologici e quelli provenienti da agricoltura convenzionale. Da allora, apriti cielo, è come se improvvisamente un nuovo segreto di Fatima fosse stato svelato.

I media mettono in dubbio la bontà e l’utilità del cibo biologico e con esso tutto l'“environmentally-friendly”. Per la curiosa dinamica antropocentrica tipicamente umana, un prodotto assume un determinato valore solo in base alle proprietà nutritive che esso possiede per il nostro il corpo.
Allora noi di Yes.Life stiliamo un elenco delle motivazioni che, una volta per tutte, dovrebbero farci capire i reali motivi dietro la necessità di prediligere prodotti che provengono da catene biologiche.

1 Il cibo biologico è sostenibile nel lungo periodo

L’agricoltura convenzionale esplosa nel secondo dopoguerra, quella che ha aumentato la produttività ad un livello tale "da permettere al mondo intero di essere sfamato" (senza dimenticare che questo in realtà non accade), si poggia su uno sfruttamento intensivo di risorse che non la rende sostenibile nel prossimo futuro.
Quantità ingenti di petrolio vengono consumate ogni anno per mettere in moto i macchinari agricoli e sintetizzare i pesticidi e fertilizzanti che vengono rovesciati sulle colture.
Con il passare del tempo, i prodotti chimici stanno inquinando le falde acquifere rendendo sterili i terreni e gli investimenti sulle mono-colture massive riducono drasticamente la fertilità dei terreni riducendo la biodiversità.

2 Il cibo biologico è privo di pesticidi, che sono cancerogeni!

Passiamo al “doping” cui si fa ampiamente ricorso nell’agricoltura convenzionale. Quello che forse è il vero punto nevralgico della questione. L’EPA, l’Agenzia statunitense per la Protezione dell’Ambiente considera il 60% degli erbicidi, il 90% dei fungicidi e il 30% degli insetticidi come potenzialmente cancerogeni. Va da sé che tutti noi vi siamo esposti in quanto ne ingeriamo svariate quantità attraverso gli alimenti. A meno che ci rivolgiamo all'agricoltura biologica.

3 Il cibo biologico è un'assicurazione sulla crescita

Gli effetti più gravi dei prodotti chimici utilizzati, si verificano sui bambini. Essi infatti ne ingeriscono i residui dalla madre fin da quando sono nel suo grembo (attraverso il cordone ombelicale) e, poi, con l'allattamento al seno.

4 Il cibo biologico assicura condizioni di lavoro migliori

Una ricerca della Scuola di Salute Pubblica di Harvard ha trovato un aumento del 70% della malattia di Parkinson tra coloro che sono esposti ai pesticidi. Acquistare prodotti biologici vuol dire propendere per metodi di lavoro che siano rispettosi delle vite di ogni singolo individuo impegnato nella loro produzione.

5 Mangi carne? Meglio bio.

Lo sappiamo, la scelta dell’abbandono della carne è estremamente difficile. Eppure bisogna ricordarsi bene che la gran parte della carne da noi mangiata proviene da una produzione massiva che, oltre che essere assolutamente irrispettosa di ogni principio etico ed ambientale, fa ampio ricorso ad antibiotici, ormoni sintetici e farmaci.

Certo, da un lato rimangono in sospeso i dubbi del perché, spesso, i prodotti biologici continuino a costare significativamente molto più di quelli da agricoltura convenzionale.
Eppure sarebbe il caso di effettuare, una volta per tutte, delle riflessioni complesse che non puntino solo a giudicare il nostro rapporto con il prodotto come unicamente veicolato dal corrispettivo economico ma inserendolo, finalmente, nel contesto di cui fa parte.
Un contesto ambientale, che non si può più lasciare da parte. Un contesto politico, che dovrebbe assumersi la responsabilità di fornire gli strumenti regolativi per permettere di colmare questo gap economico che ancora esiste tra prodotti salutari e prodotti non salutari. Un contesto sociale, che nonostante tutte le difficoltà è comunque in grado di auto-organizzarsi (vedi la nascita dei G.A.S.) e creare veicoli alternativi di promozione e consumo di prodotti biologici.
Source: YesLife (http://goo.gl/5aMgw)

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