lundi 8 octobre 2012

“Frutta nelle Scuole”: aiuta davvero i bambini a consumare frutta?


“Frutta nelle Scuole” è una campagna nazionale che ha lo scopo di migliorare le abitudini alimentari dei più piccoli all’interno delle mense scolastiche e incrementare il loro consumo di frutta nel corso della giornata, generalmente piuttosto scarso. Si tratta di un progetto promosso dall’Unione Europea e gestito dal Ministero delle Politiche Agricole e che ora è al centro di alcune polemiche. È giusto obbligare i bambini a mangiare la frutta?
Consumare frutta, non dovrebbe essere considerato un obbligo, ma soltanto una buona abitudine, da apprendere per l’appunto, fin da piccoli, fin dal periodo prescolare, grazie ai genitori. In questo senso anche le scuole e le loro mense, rappresentano un luogo ideale per imparare a riconoscere ciò che è salutare e ciò che non lo è. Le mense infatti, dovrebbe fornire ai bambini sempre pasti ricchi di verdura e frutta, al di là della loro adesione alla campagna che tanto sta facendo discutere.
Riguardo allapresenza “obbligatoria” della frutta nei menù scolastici è intervenuto Italo Farnetani, pediatra di Milano, convinto che il metodo di introduzione della frutta nel progetto promosso dall’Unione Europea e dal Ministero potrebbe dare luogo a risultati opposti rispetto a quelli che ci si auspica, rischiando così di allontanare i bambini dalla buona abitudine di consumare frutta, anziché avvicinarli ad essa.
Secondo il pediatra milanese, l’obbligo per i bambini di consumare frutta a scuola potrebbe spingere da adulti ad odiare questo alimento. A suo parere infatti, la frutta non sarebbe adatta ad essere proposta come merenda, ad esempio a metà mattina, poiché ciò andrebbe contro le abitudini degli italiani a tavola, che sono abituati a consumare frutta come un alimento conclusivo del pasto.
Inoltre i bambini preferirebbero mangiare all’ora dello spuntino di metà mattinata, degli alimenti salati in piccole porzioni preferibilmente acquistati in compagnia della mamma. Ecco perché spetta proprio ai genitori il compito di educare i più piccoli a fare le scelte alimentari migliori. Basterebbe che i bambini fossero incoraggiati ad acquistare snack più sani rispetto ai classici pacchetti di patatine, magari consigliando loro di scegliere il frutto che più preferiscono, da consumare nell’intervallo a scuola.
Il pediatra definisce la “mela obbligatoria” inserita nel progetto come una «mela di Stato», poco gradita ai bambini e vista come un’imposizione contraria ai loro gusti personali
Il pediatra ha probabilmente ragione nel considerare il consumo di frutta a scuola come un obbligo imposto dall’alto. Se a questa “imposizione” si aggiungesse però un’abitudine già consolidata, tutto diventerebbe più semplice anche per i bambini, che potrebbero persino arrivare ad apprezzare la soluzione della frutta a merenda.. Secondo il pediatra, quindi, a scuola la frutta non dovrebbe essere imposta meccanicamente, ma accompagnata da una vera e propria educazione al gusto. Genitori e insegnanti dovranno perciò aiutare i più piccoli a crescere apprezzando il gusto della frutta.
Source: WakeUpNews (http://goo.gl/NWlVD)

Aucun commentaire:

Enregistrer un commentaire